O beato S. Giuseppe, uomo felice, cui fu dato non solo di vedere ed ascoltare quel Dio che molti re vollero vedere e non videro, ascoltare e non ascoltarono, ma di portarlo altresi, baciarlo, vestirlo e custodirlo!
O felícem virum, beátum Ioseph, cui datum est Deum, quem multi reges voluérunt vidére et non vidérunt, audíre et non audiérunt, non solum vidére et audíre, sed portáre, deosculári, vestíre et custodíre!
V/ . Prega per noi, San Giuseppe.
V/ . Ora pro nobis, beáte Ioseph.
R/. Affinché siamo resi degni delle promesse di Gesù Cristo.
R/. Ut digni efficiámur promissiónibus Christi.
Preghiamo
Orémus
O Dio, che ci rivestisti d'un regale sacerdozio, fa che, come il beato Giuseppe meritò di trattare con le sue mani e di portare il tuo Figlio unigenito, nato da Maria Vergine, così noi possiamo servirti con cuore limpido e santità di opere, in modo da poter oggi ricevere degnamente il sacro Corpo e Sangue del tuo Figlio e meritare di conseguire nella vita futura il premio eterno. Per Cristo Nostro Signore. Amen.
Deus, qui dedísti nobis regále sacerdótium, præsta, quǽsumus, ut, sicut beátus Ioseph unigénitum Fílium tuum, natum ex Maria Vírgine, suis mánibus reverénter tractáre méruit et portáre, ita nos facias cum cordis mundítia et óperis innocéntia tuis sanctis altáribus deservíre, ut sacrosánctum Fílii tui Corpus et Sánguinem hódie digne sumámus, et in futúro sǽculo prǽmium habére mereámur ætérnum. Per Christum Dóminum nostrum. Amen.
Dio onnipotente ed eterno, ecco che io mi accosto al Sacramento del Figlio tuo unigenito nostro Signore Gesù Cristo: mi accosto come infermo al medico della vita, come immondo al fonte della misericordia, come cieco al lume della chiarezza eterna, come povero e bisognoso al Signore del cielo e della terra.
Omnípotens sempiterne Deus, ecce, accédo ad sacraméntum unigéniti Fílii tui, Dómini nostri Iesu Christi; accédo tamquam infírmus ad médicum vitæ, immúndus ad fontem misericórdiæ, cæcus ad lumen claritátis ætérnæ, pauper et egénus ad Dóminum cæli et terræ.
Prego dunque la tua grande ed immensa generosità, affinché ti degni di curare il mio male, di lavare il mio vizio, illuminare la mia cecità, arricchire la mia povertà, vestire la mia nudità, affinché riceva il pane degli Angeli, il Re dei re, il Signore dei signori, con tanta riverenza ed umiltà, con tanta contrizione e devozione, con tanta purezza e fede, acciocché, mediante tali propositi e buone intenzione, possa conseguire la salvezza della mia anima.
Rogo ergo imménsæ largitátis tuæ abundántiam, quátenus meam curáre dignéris infirmitátem, laváre fœditátem, illumináre cæcitátem, ditáre paupertátem, vestíre nuditátem: ut panem Angelórum, Regem regum et Dóminum dominántium, tanta suscípiam reveréntia et humilítate, tanta contritióne et devotióne, tanta puritáte et fíde, tali propósito et intentióne, sicut éxpedit salúti ánimæ meæ.
Concedimi ti prego, che io riceva non solo il Sacramento del Corpo e del Sangue del Signore, ma anche la grazia e la virtú di questo Sacramento.
Da mihi, quǽso, Domínici Córporis et Sánguinis non solum suscípere sacraméntum, sed étiam rem et virtútem sacraménti.
O mitissimo Iddio, fa ch'io riceva cosi il Corpo dell'unigenito Figlio tuo nostro Signore Gesù Cristo, che nacque da Maria Vergine, così che io meriti d'essere incorporato al suo mistico corpo ed annoverato fra le sue mistiche membra.
O mitíssime Deus, da mihi corpus unigéniti Fílii tui, Dómini nostri Iesu Christi, quod traxit de Vírgine Maria, sic suscípere, ut córpori suo mýstico mérear incorporári, et ínter eius membra connumerári.
O amantissimo Padre, concedimi finalmente di contemplare a faccia a faccia per l’eternità il tuo diletto Figlio, che intendo ricevere ora nel mio cammino terreno, sotto i veli del mistero.
O amantíssime Pater, concede mihi diléctum Fílium tuum, quem nunc velátum in via suscípere propóno, reveláta tandem fácie perpétuo contemplári.
Egli che è Dio, e vive e regna con Te nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.
Alla mensa del tuo dolcissimo convito, o buon Signore Gesù Cristo, io peccatore e privo di meriti, mi accosto pieno di vergogna e tremante, confidando solo nella tua misericordia e bontà. Ho il cuore e il corpo macchiati di molte colpe, e non ho ben custodito la mente e la lingua.
Ad mensam dulcíssimi convívii tui, pie Dómine Iesu Christe, ego peccátor de própriis meis méritis nihil præsúmens, sed de tua confídens misericórdia et bonitáte, accédere véreor et contremísco. Nam cor et corpus hábeo multis crimínibus maculátum, mentem et línguam non caute custodítam.
Per questo, o Santà Deità, o tremenda maestà, io misero stretto tra tante angustie ricorro a Te, fonte di misericordia, da Te mi affretto per essere sanato, mi rifugio sotto la tua protezione: e siccome non posso sostenerti giudice, ti scongiuro d’essermi salvatore.
Ergo, o pia Déitas, o treménda Maiéstas, ego miser, inter angústias deprehénsus, ad te fontem misericórdiæ recúrro, ad te festíno sanándus, sub tuam protectiónem fúgio: et, quem Iúdicem sustinére néqueo, Salvatórem habére suspíro.
A Te, o Signore, mostro le mie piaghe; a Te scopro la mia vergogna. Riconosco che i miei peccati sono molti e grandi, e per questo ho paura. Spero nella tua misericordia che non ha limiti.
Tibi, Dómine, plagas meas osténdo, tibi verecúndiam meam détego. Scío peccáta mea multa et magna, pro quibus tímeo. Spero in misericórdias tuas, quarum non est númerus.
Guarda dunque verso di me con gli occhi della tua misericordia, Signore Gesú Cristo, Re eterno, Dio e Uomo, che per l’uomo tu fosti crocifisso. Esaudisci me che spero in Te: abbi misericordia di me che sono pieno di miserie e di peccati, Tu che non cesserai mai di far scaturire la fonte della misericordia.
Réspice ergo in me óculis misericórdiæ tuæ, Dómine Iesu Christe, Rex ætérne, Deus et homo, crucifíxus propter hóminem. Exáudi me sperántem in te: miserére mei pleni misériis et peccátis, tu qui fontem miseratiónis numquam manáre cessábis.
Salve, o vittima della Salvezza, offerta sul patibolo della croce per me e per tutto il genere umano.
Salve, salutáris víctima, pro me et omni humáno génere in patíbulo Crucis obláta.
Salve, o nobile e prezioso Sangue, che sgorghi dalle ferite del Signore Gesù Cristo per me crocefisso e lavi i peccati di tutto il mondo.
Salve, nóbilis et pretióse Sanguis, de vulnéribus crucifíxi Dómini mei Iesu Christi prófluens, et peccáta totíus mundi ábluens.
Ricordati, o Signore, della tua creatura, che hai redento col tuo sangue. Mi pento di aver peccato, desidero rimediare a ciò che ho fatto.
Recordáre, Dómine, creatúræ tuæ, quam tuo Sánguine redemísti. Pœnitet me peccásse, cúpio emmendáre quod feci.
Togli dunque da me, o Padre clementissimo, tutte le mie iniquità e i miei peccati, affinchè, purificato nella mente e nel corpo, meriti di gustare degnamente il Santo dei Santi.
Aufer ergo a me, clementíssime Pater, omnes iniquitátes et peccáta mea, ut, purificátus mente et córpore, digne degustáre mérear Sancta sanctórum.
E concedi che questa santa partecipazione al Corpo e al Sangue del tuo Figlio, che io indegno intendo ricevere, sia per il perdono dei miei peccati, sia per la perfetta purificazione delle mie colpe, sia fuga dei cattivi pensieri, rigenerazione dei buoni sentimenti, e salutare efficacia delle opere che sono a te gradite, nonché sicura difesa dell’anima e del corpo contro le insidie dei miei nemici. Amen.
Et concéde, ut hæc sancta prælibátio Córporis et Sánguinis tui, quam ego indígnus súmere inténdo, sit peccatórum meórum remíssio, sit delictórum perfécta purgátio, sit túrpium cogitatiónum effugátio, ac bonórum sénsuum regenerátio, operúmque tibi placéntium salúbris efficácia, ánimæ quoque et córporis contra inimicórum meórum insídias firmíssima tuítio. Amen.